Peter Pham Minh Hoang, docente al Politecnico di Ho Chi Minh City è accusato di attività miranti a rovesciare il governo e di far parte di un gruppo per la democrazia. Il suo arresto ha provocato preoccupazione e proteste anche a livello internazionale. Timori che la sentenza sia scritta prima ancora dell’inizio del dibattimento.
Ho Chi Minh City (AsiaNews) – Le autorità vietnamite si preparano a processare un altro cattolico sostenitore dei diritti umani. Il 14 giugno, infatti, dovrebbe essere portato in tribunale Peter Pham Minh Hoang (nella foto), docente al Politecnico di Ho Chi Minh City e, secondo quanto afferma sua moglie, era turbato per le ingiustizie sociali e la corruzione.
Il professore è in prigione, in un luogo sconosciuto, dal 13 agosto 2010, in base all’art. 79 del Codice penale vietnamita con l’accusa di partecipazione a un gruppo politico proibito. Già prima di arrestarlo, le autorità gli avevano minacciato la prigione, se non avesse ammesso di far parte del gruppo per la democrazia chiamato Viet Tan (Nuovo Vietnam). L’art. 79 del Codice penale condanna attività miranti a rovesciare il governo.
Il professor Hoang è conosciuto per la sua dedizione nell’educazione dei giovani. E’ detto aver attivamente dato sostegno alle proteste contro le miniere di bauxite negli Altipiani centrali e ha partecipato a una conferenza organizzata dall’arcidiocesi di Saigon che ha discusso la questione della sovranità vietnamita sugli arcipelaghi Paracel e Spratly. Sua moglie riferisce che la polizia sta investigando anche sui corsi di formazione che egli offriva ai suoi studenti.
I cattolici vietnamiti vedono nell’arresto e nella detenzione del professor Hoang, che è anche cittadino francese, una diretta conseguenza del suo impegno nella difesa dei diritti umani e dell’integrità territoriale del Paese, in un crescente attacco contro i difensori dei diritti umani. Inutili sono state le proteste levatesi anche sul piano internazionale da parte di alcuni gruppi, compreso il Committee of Concerned Scientists, contro l’illegale detenzione di Hoang. Del quale membri della famiglia riferiscono di un peggioramento in prigione delle condizioni fisiche e mentali.
La sua famiglia e anche i suoi amici e colleghi difendono la sua innocenza e sono impegnati ad aiutarlo nel prossimo processo, sapendo che, come per altri difensori della democrazia, la sentenza sarà probabilmente scritta prima dell’inizio del dibattimento.
Ho Chi Minh City (AsiaNews) – Le autorità vietnamite si preparano a processare un altro cattolico sostenitore dei diritti umani. Il 14 giugno, infatti, dovrebbe essere portato in tribunale Peter Pham Minh Hoang (nella foto), docente al Politecnico di Ho Chi Minh City e, secondo quanto afferma sua moglie, era turbato per le ingiustizie sociali e la corruzione.
Il professore è in prigione, in un luogo sconosciuto, dal 13 agosto 2010, in base all’art. 79 del Codice penale vietnamita con l’accusa di partecipazione a un gruppo politico proibito. Già prima di arrestarlo, le autorità gli avevano minacciato la prigione, se non avesse ammesso di far parte del gruppo per la democrazia chiamato Viet Tan (Nuovo Vietnam). L’art. 79 del Codice penale condanna attività miranti a rovesciare il governo.
Il professor Hoang è conosciuto per la sua dedizione nell’educazione dei giovani. E’ detto aver attivamente dato sostegno alle proteste contro le miniere di bauxite negli Altipiani centrali e ha partecipato a una conferenza organizzata dall’arcidiocesi di Saigon che ha discusso la questione della sovranità vietnamita sugli arcipelaghi Paracel e Spratly. Sua moglie riferisce che la polizia sta investigando anche sui corsi di formazione che egli offriva ai suoi studenti.
I cattolici vietnamiti vedono nell’arresto e nella detenzione del professor Hoang, che è anche cittadino francese, una diretta conseguenza del suo impegno nella difesa dei diritti umani e dell’integrità territoriale del Paese, in un crescente attacco contro i difensori dei diritti umani. Inutili sono state le proteste levatesi anche sul piano internazionale da parte di alcuni gruppi, compreso il Committee of Concerned Scientists, contro l’illegale detenzione di Hoang. Del quale membri della famiglia riferiscono di un peggioramento in prigione delle condizioni fisiche e mentali.
La sua famiglia e anche i suoi amici e colleghi difendono la sua innocenza e sono impegnati ad aiutarlo nel prossimo processo, sapendo che, come per altri difensori della democrazia, la sentenza sarà probabilmente scritta prima dell’inizio del dibattimento.